Vediamo se conferma o ribalta il risultato.
Salvatore è il primo album ufficiale del rapper Paky, di Rozzano (periferia sud di Milano). All’interno featuring di Marracash, Guè, Luchè, Geolier e Mahmood.
Acquista su AmazonIl disco è uno dei migliori progetti d’esordio degli ultimi anni, considerando i 22 anni di Paky, riesce a soddisfare le aspettative che aveva rincarato da 3 anni a questa parte di singolo in featuring.
Paky riesce in una celebrazione massima del concetto di credibilità, tra una narrativa brutale del riscatto sociale e un’intima narrazione dei drammi di crescere in un quartiere periferico popolare.
Il disco è diviso in queste 2 parti, 7 banger di rivalsa e 7 brani di profonda espiazione. La skit Salvatore, scinde esplicitamente le 2 parti, in cui spiega anche il titolo del disco, dedicato allo zio venuto a mancare in un incidente d’auto probabilmente innescato da una telefonata dello stesso Paky.
Paky assolve al suo dovere da rapper e nel disco non accenna a nessun tentativo di ammorbidire musicalmente il suo flow ostico, nasale e impastato, ma che tanto lo caratterizza, rimarcando ulteriormente la credibilità dei testi.
Nonostante Paky si sia fatto notare per il talento nelle strofe banger, con la seconda parte del disco dimostra un’inaspettata e notevole maturità lirica che lo eleva rispetto a molti suoi colleghi che negli ultimi anni hanno provato a celebrare la vita di strada, scivolando in macchiette, stereotipi e cliché.
Salvatore è sicuramente un disco d’esordio promosso e che fa da modello a come si può raccontare il quartiere con estrema serietà ma, come hanno dimostrato i maestri della lirica di strada come Marracash, Guè e Luchè, dai prossimi progetti ci si aspetta da Paky che le vicende di strada non siano più l’unico oggetto lirico, quanto un pretesto, un filtro, una prospettiva con cui descrivere anche ciò che c’è al di là del quartiere.
Paky con Salvatore è riuscito ad elevarsi ed andare oltre lo stereotipo dello scugnizzo teen di quartiere con tuta del PSG e borsello Prima Classe e coi prossimi progetti starà solo a lui se uscire da un’esclusiva narrativa di quartiere, che potrebbe iniziare a stargli stretta, per diventare un futuro e maturo erede del gangsta rap milanese.
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