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Quanto guadagna un beatmaker?

Quanto guadagna un beatmaker?

Trasformare la propria passione in un lavoro è la massima aspirazione di tutti. Succede anche con il beatmaking, c’è chi fa musica e vive di quello. Quanto si guadagna come beatmaker, anzi, quanto si può guadagnare? Si può guadagnare davvero? E in che modo? Gli interrogativi non mancano. La curiosità è anche la mia. Parliamone.

La parola chiave è diversificare. Limitarsi a produrre beat e venderli può non essere la scelta migliore. Puoi fare di più. Anzi, devi fare di più se vuoi avere un ritorno economico dalla musica. Oltretutto, lo sai meglio di me, hai investito parecchio tempo e parecchi soldi per assemblare il tuo home studio, acquistare sequencer e strumenti vari.

Insomma, far tornare indietro questi soldi è cosa buona e giusta. Ho provato a raccogliere un po’ di idee per capire in che modo puoi guadagnare come beatmaker. Escludo dalla lista, almeno per ora, royalties e questioni affini perché sono poco ferrato sul tema,

Alcuni di questi punti, inoltre, richiedono uno sforzo maggiore e competenze che esulano da quelle del semplice beatmaker ma ti permettono di diversificare e accrescere le tue possibilità. Ecco allora qualche soluzione per fare soldi con i tuoi beat. E non solo.

Occhio qui: lista aggiornata dei beatmaker italiani più forti

Vendita diretta ed esclusiva

[toc] Primo metodo per fare soldi con il beatmaking. Vendita diretta e in esclusiva delle tue strumentali. Chiaro e semplice.

Cosa significa? Hai il tuo giro di contatti e ti proponi con i tuoi beat. Tratti il prezzo con il rapper emergente di turno e a lui vendi il beat. A lui soltanto. In esclusiva assoluta. Se lavori bene vedrai crescere il passaparola fra artisti e dunque le tue entrate.

Leggi anche: cosa fa davvero un producer?

Vendita di beat online con diverse licenze

Un’altra soluzione che ti permette di guadagnare come beatmaker è una variante del punto precedente, ovvero: vendere beat online tramite piattaforme dedicate. Puoi creare gratis un tuo account su Airbit o su Beatstars e iniziare subito a vendere basi.

Questi siti hanno pro e contro. Pro: sono gratuiti sì ma fino ad un certo punto, oltre il quale paghi un canone mensile o devi cedere parte dei tuoi guadagni. Contro: lo spazio ceduto in forma gratuita è davvero limitato. Altro punto a favore per cui potrebbe essere una buona scelta per iniziare: sei già all’interno di un piccolo network con tanti iscritti interessati a comprare beat. Devi solo preoccuparti di fare un buon lavoro. Il sistema integrato di queste piattaforme farà il resto.

Questo metodo (applicabile anche al caso precedente) ti permette di vendere le tue basi con diverse licenze di utilizzo, per cui uno stesso beat può farti guadagnare di più in base al tipo di esclusività concessa.

Per approfondire: siti per vendere beat online gratis

Drum kit e sound design

Forse qui siamo già oltre le competenze del beatmaker ma niente e nessuno ti impedisce di cimentarti anche in questo campo. Se te la cavi bene puoi creare nuovi drum kit modificandone alcuni di partenza o mischiandoli ad altri suoni creati da zero per dare vita a campioni completamente diversi. Se invece sei abile con i synth puoi creare nuovi preset e vendere quelli. Puoi iniziare dai già citati Beatstars e Airbit che permettono di vendere anche questo genere di prodotto, insieme ai tuoi beat.

Da leggere:

Ghostproducing

Vuoi guadagnare davvero? Ti interessa solo questo? Bene, allora eccoti un’ulteriore soluzione: il ghost producer. Niente meriti, solo cash. Fai tu da beatmaker per conto di terzi, il beat è tuo ma non ti viene riconosciuta la paternità del tuo lavoro. Nessun problema, tanto sei qui solo per monetizzare, giusto?

Leggi anche: intervista a Drillionaire

Registrazione, mixaggio e mastering

Molti beatmaker mettono a disposizione il proprio studio per seguire la realizzazione di un singolo brano o un intero disco a 360 gradi. Se te la cavi bene anche sotto questo profilo ecco allora che puoi vendere il tuo tempo un tot all’ora per offrire servizio di registrazione, mixaggio e mastering al rapper di turno. Devi avere gli strumenti giusti, saperli usare al meglio e avere soprattutto l’ambiente giusto nel quale lavorare e ospitare i clienti.

Per approfondire: come diventare tecnico del suono

Workshop, webinar e corsi

In ultimo c’è l’opzione workshop. Se hai le competenze necessarie puoi far arrivare queste ad altri che vogliono imparare. Metti in vendita la tua esperienza organizzando incontri presso il tuo studio oppure dei veri e propri corsi, così da spiegare come utilizzare un certo sequencer o altri particolari strumenti utili a migliorare.

Da leggere: guida al mixer (tutorial in italiano)

Quanto puoi guadagnare come beatmaker?

Le possibilità per guadagnare come beatmaker ci sono, devi solo impegnarti a fondo e saperle sfruttare al massimo in base alle tue capacità e i tuoi obiettivi. Una cosa è certa: se sei abile e riesci a far fruttare tutte le possibilità che ho elencato in questo articolo dovresti ottenere un ottimo ritorno economico.

Tu guadagni già come beatmaker? Se ti trovi d’accordo o meno con quanto ho scritto ti invito a raccontarmi la tua esperienza qui di seguito nei commenti. Sarà utile anche e soprattutto a chi è alle prime armi ma ha voglia di mettersi in gioco. Nel frattempo, come sempre, buona musica.

Foto di Giuseppe Tavera per Boh Magazine

Fondatore di Beat Torrent, Boh Magazine, Consulenza Amazon e altre cose online. Lavoro come Web Developer, Copywriter e Digital Creator. Scrivo di musica e digital. Mi piacciono vodka e sigaro toscano.

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